Un’offerta che non riflette il valore della Banca Popolare di Sondrio. Si potrebbe riassumere così la posizione di BPS sull’offerta pubblica di scambio (OPS) lanciata da BPER Banca lo scorso 6 febbraio. A spiegarlo è lo stesso istituto di credito sondriese al termine del Consiglio di Amministrazione, riunitosi nella giornata di martedì 11 febbraio, per valutare la mossa promossa dalla banca modenese a poche ore “dall’approvazione e la diffusione al pubblico dei risultati preliminari consolidati dell’esercizio 2024, senza consentire al mercato di apprezzare pienamente i risultati conseguiti dalla Banca, ampiamente superiori al consensus degli analisti”.
“L’offerta, per le tempistiche e le modalità con cui è stata promossa ed annunciata, non riflette il percorso di creazione di valore della Banca in ottica ‘stand alone’, espressione di una crescita caratterizzata da sostenibilità e risultati costanti nel tempo”, commentano da piazza Garibaldi. Una crescita che, secondo il CdA, ha negli anni evidenziato “la resilienza del modello di business di BPS”.
Premio basso
Come già fatto nelle ore immediatamente successive all’offerta di BPER dalla “Sondrio” ribadiscono che l’offerta non era stata in alcun modo sollecitata né preventivamente discussa. Secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale, approvato dal CdA con la sola astensione del consigliere Roberto Giay, BPS “si esprimerà sull’operazione nei tempi e con le modalità previste dalla legge”.
Tra le questioni da approfondire vi è certamente quella relativa al rapporto di scambio proposto da BPER, pari a 1,450 azioni ordinarie di nuova emissione per ogni azione di BPS. Se inizialmente lo scambio era pubblicizzato con un premio del 6,6%, oggi (alla data del 10 febbraio), si è ridotto a uno sconto implicito del 4%. Inoltre, con riferimento all’obiettivo “di realizzare nel minor tempo possibile, e anche in assenza del previo delisting, la fusione tra le due banche, BPER si è riservata (potendo rinunciare alla relativa condizione) di procedere con l’operazione di scambio anche nel caso in cui le adesioni all’offerta non superino la soglia del 50% del capitale sociale più una azione della Banca, sempre che non risultino inferiori al 35% più una azione. Quest’ultima soglia partecipativa potrebbe risultare difficilmente compatibile con la citata intenzione di realizzare nel minor tempo possibile la fusione delle due banche, sollevando quindi perplessità sia sui potenziali rischi di esecuzione legati al processo di integrazione sia sulla capacità di estrarre sinergie in tempi rapidi in tale scenario”.
Un altro aspetto critico è quello riguardante la fusione delle due banche. Per il CdA valtellinese il rischio di perdita dell’autonomia giuridica e decisionale metterebbe BPS a rischio nel suo ruolo di istituto di riferimento per il territorio. L’offerta di BPER prevede sinergie di costo per 190 milioni di euro a fronte di costi straordinari di integrazione di 400 milioni, ma il CdA di BPS teme che ciò possa comportare una riduzione del personale e un ridimensionamento della rete commerciale. Inoltre, il piano di integrazione non fornisce dettagli sufficienti sulle sinergie previste e sul loro impatto per gli azionisti di BPS.
Avanti con il percorso intrapreso
Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Sondrio ribadisce il proprio impegno nel portare avanti il percorso di crescita autonomo, che sarà delineato nel nuovo Piano Industriale 2025-2027 che sarà presentato tra pochi giorni. “Il Consiglio di Amministrazione ritiene che sia nell’interesse di tutti gli azionisti poter valutare il profilo di solidità patrimoniale e le prospettive di crescita e creazione di valore del Nuovo Piano su base stand alone, confrontandoli con le incertezze e i rischi connessi con uno scenario di integrazione con BPER”. È con questa convinzione che “BPS rimane impegnata nell’esecuzione del proprio percorso di crescita che comprende sia le attività già comunicate al mercato, sia quelle in corso di attuazione in coerenza con gli interessi di azionisti e stakeholder, inclusa la presentazione del Nuovo Piano, oltre all’analisi di opzioni strategiche che possano accelerare il percorso di creazione di valore.