Anzichè placare gli animi e mettere la parola fine alla questione, la ricostruzione dei fatti del sindaco Marco Scaramellini ieri in consiglio comunale a Sondrio circa il divieto di volontinaggio imposto al comitato “Treni in orario Valtellina e Valchiavenna” ha indispettito ulteriormente i componenti del comitato stesso che, in attesa del loro sit-in di protesta della settimana prossima davanti alla sede di Regione Lombardia a Milano, hanno diramato una nota in cui attaccano, punto per punto, l’intervento del primo cittadino del capoluogo.
Scaramellini non ha risposto
“Il sindaco Scaramellini non ha risposta a quella che era la sostanza politica dell’interrogazione presentata dalla consigliera Rita Dioli: nella città di Sondrio a 80 anni dalla Liberazione è possibile distribuire un volantino oppure questa forma elementare di manifestazione delle libertà democratiche è sottoposto a qualche particolare regolamento in base al quale il sindaco può decidere se essa possa essere concessa o revocata? – hanno evidenziato i componenti del comitato – Per questa ragione diciamo che il consiglio comunale è stato un’occasione sprecata: avrebbe potuto rappresentare un passo in avanti nel consolidare la democrazia a beneficio di tutte le forze politiche cittadine e invece si è ridotto ad una difesa d’ufficio del suo operato da parte del sindaco”.
Ricostruzione capziosa
“Il sindaco si è difeso basandosi su una ricostruzione dei fatti capziosa, rispetto alla quale né la consigliera Dioli, prima firmataria dell’interrogazione, né gli altri consiglieri avrebbero potuto contrapporre un’altra narrazione, essendosi basati nella formulazione del testo solo su quanto comparso sulla stampa, in particolare il riferimento all’articolo 31 del Regolamento comunale invocato al momento della proibizione del volantinaggio, ma artatamente bypassato dal sindaco nella sua esposizione dei fatti – hanno proseguito i componenti del comitato -. Con riferimento all’articolo 31, Scaramellini ha evitato di entrare nel merito e la ragione di questa omissione è più che evidente: il comma 2 dell’articolo 31 non vieta la distribuzione di volantini su contenuti sociali e politici e, come è stato osservato dal Comitato, esso è stato citato a sproposito dal comandante dei vigili Bradanini che nella comunicazione telefonica con un componente del Comitato non riferiva le sue personali opinioni, ma riportava quanto gli era stato indicato dal sindaco. Il sindaco ha anche sorvolato sull’altro errore grossolano commesso dall’amministrazione nel motivare il diniego del volantinaggio: la non osservanza dei termini di tempo previsti per la richiesta di occupazione di suolo pubblico, situazione che non era prevista nel caso del volantinaggio in questione”.
Non è stato un incidente
“Non si è trattato perciò di “un incidente”, come ha voluto minimizzare il primo cittadino, ma di un intervento autoritario effettuato per evitare che qualche forma di dissenso potesse “turbare” pubblicamente le celebrazioni olimpiche del 17 febbraio – ha concluso il comitato -. Il Comitato esprime rammarico per il fatto che la discussione in consiglio non abbia sancito ciò che costituisce l’unica conclusione possibile della vicenda: sulla base della normativa in vigore è possibile distribuire volantini senza chiedere autorizzazione né al sindaco né al questore. Una discussione che, fosse giunta a questa conclusione, avrebbe rappresentato un punto di arrivo positivo per la vita democratica della città, invece la questione rimane ancora indeterminata. C’è da notare tra l’altro che, secondo quanto riferito da Scaramellini, il questore avrebbe basato il divieto di volantinaggio facendo un riferimento molto poco opportuno ad un passaggio del famigerato codice Rocco del 1931. Il riferimento è emblematico della persistenza nella nostra storia e nella legislazione di un modello autoritario che è purtroppo trapassato dal ventennio fin dentro la storia dell’Italia repubblicana. Proprio in ossequio ai principi fondanti la nostra Costituzione per quanto riguarda le modalità del nostro “far politica” d’ora in avanti volantineremo senza nessun passaggio in comune e in questura, che sarà informata delle nostre iniziative solo nei casi di una certa importanza”.
L’ultima questione
Dopo la ricostruzione del sindaco e la contro replica del comitato, rimarrebbe, comunque, un ultimo punto da chiarire, non affrontato nella nota appena riportata e cioè i motivi del rifiuto dell’incontro informale con il presidente della Lombardia Attilio Fontana e l’assessore regionale Massimo Sertori a margine della festa a un anno delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, di cui ha riferito proprio il sindaco Scaramellini nel suo intervento a Palazzo Pretorio.