Nessuna responsabilità diretta da parte proprio del sindaco di Sondrio, ma soprattutto, nessun divieto posto dall’amministrazione comunale di Sondrio o dalla polizia locale: è stato molto chiaro il primo cittadino del capoluogo Marco Scaramellini, nel corso della seduta del consiglio comunale di venerdì pomeriggio a Palazzo Pretorio, nel ricostruire la vicenda del volantinaggio negato ai rappresentanti del comitato “Treni in orario Valtellina e Valchiavenna” lo scorso 14 febbraio in occasione della presenza di varie autorità a Palazzo Muzio per la festa a un anno delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 che, tra l’altro, aveva portato i gruppi di minoranza a presentare un’interrogazione che ha visto come prima firmataria Rita Dioli (Futuro Insieme”.
La ricostruzione
“Non ho avuto un ruolo attivo nella vicenda – ha esordito Scaramellini -: ho ricevuto l’autorizzazione dal Questore Sabato Riccio a raccontare quel che è successo e ho ricevuto le informazioni dal comandante della polizia locale Mauro Bradanini. Nei tre giorni precedenti alla data del 14 febbraio, il comitato ha inoltrato alla Questura l’avviso di riunione in luogo pubblico, mentre non ha inviato alcuna comunicazione formale al Comune”.
Il primo ostacolo
“La Questura ha ritenuto non sufficiente – ha proseguito Scaramellini – l’inoltro di questo preavviso e ha chiesto al Comitato di produrre un’ulteriore richiesta da inioltrare anche alla prefettura, ma tale richiesta non è mai arrivata. Tra l’altro, proprio la Questura ha raccolto la disponibilità del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e dell’assessore Massimo Sertori a incontrare informalmente i componenti del comitato, ma questa proposta non è stata accettata dal comitato stesso. Fino a questo punto il Comune è stato estraneo alla vicenda”.
Il ruolo del Comune
Solo poche ore prima del possibile volantinaggio proprio il Comune ha assunto un ruolo attivo nella vicenda: “Solo nella tarda mattinata del 13 febbraio i componenti del comitato si sono recati dal comandante della polizia locale Mauro Bradanini per chiedere informazioni. Lo stesso Bradanini ha assunto informazioni e, dopo contatti informali con la Questura ha comunicato, da un lato che tale volantinaggio era vietato dall’articolo 31 del regolamento di igiene urbana e non rietrava nelle deroghe previste dal comma 2 dell’articolo stesso e, dall’altro, che sarebbe servita una comunicazione formale al Comune affinchè venissero predisposti i necessari provvedimenti di sicurezza, ma tale comunicazione formale e scritta non è mai arrivata. Sulla vicenda, dunque, il Comune ha una totale estraneità formale, visto che ha avuto solo contatti informali e i pareri espressi dal comandante Bradanini sono stati solo orali”.
Il sindaco
Tutto questo con il sindaco che, come affermato all’inizio del suo intervento, ha avuto un ruolo marginale in tutta la vicenda: “Non ho avuto un ruolo attivo – ha ribadito Scaramellini -: c’è stata solo una telefonata con il comandante Bradanini che mi ha informato dell’incontro con i componenti del comitato e sulle sue valutazioni preliminari, senza che io interferissi in alcun modo sulla decisione. E’ fuori luogo pensare che si voglia limitare la libertà di pensiero di qualcuno. Ci sono delle regole da seguire e che tutti gli organizzatori di manifestazioni di questo tipo rispettano. Trovo poi singolare che i componenti del comitato non abbiano accettato la proposta di incontro di Fontana e Sertori. In ogni caso si è trattato di un “incidente”: di sicuro i tempi ristretti non hanno aiutato, ma mi spiace sia accaduto. Ho comunque suggerito agli uffici di non rilasciare più pareri verbali, che possono prestarsi a fraintendimenti o interpretazioni, e ricorrere sempre ai pareri scritti”.