Nella giornata di ieri, venerdì 14 marzo, il sindaco di Sondrio Marco Scaramellini ha formalizzato la risposta all’interpellanza che il gruppo consiliare Pd gli ha sottoposto la scorsa settimana, in merito al nuovo diniego della Soprintendenza sulla realizzazione del viadotto della Sassella.
Una risposta che non ha per nulla soddisfatto i rappresentanti “dem”: “Siamo profondamente delusi dalla replica che ci è stata data; il sindaco e l’amministrazione di destra che lo sostiene hanno perso l’ennesima occasione per riparare ad un danno che lascerà un segno indelebile al nostro territorio e alla nostra città – sottolineano i consiglieri del Pd -. Egli esordisce dicendo che il progetto è stato ampiamente discusso in questi ultimi anni; è vero, ma solo perché il gruppo del Pd e l’intera minoranza in questi ultimi 4 anni sono più volte intervenuti a chiedere la modifica di un progetto che anche la Soprintendenza ha continuato a bocciare; sempre e solo il gruppo Pd e l’intera minoranza hanno anche portato delle proposte progettuali alternative, come quella del compianto architetto Piercarlo Stefanelli, ma sono state regolarmente respinte, anche se riuscivano a garantire la fluidificazione del traffico e nello stesso tempo a preservare il contesto paesaggistico del santuario della Sassella. E anche in quest’ultima occasione, solo il gruppo Pd e l’intera minoranza hanno portato alla luce il giudizio della Soprintendenza, taciuto e tenuto in “naftalina” da tutte le istituzioni interessate, Comune di Sondrio compreso; episodio di elevata gravità che evidenzia il grande imbarazzo nel giudizio di merito ricevuto”.
L’eredità
“Scaramellini ritiene che quest’opera, così come progettata, lascerà un’eredità positiva per il territorio; per noi sarà l’esatto contrario, perché invece abbiamo il timore che produrrà uno sfregio che rimarrà anche per le generazioni future – proseguono i rappresentanti dem -. Se verrà realizzato il viadotto sopraelevato di 5 metri dall’attuale piano stradale e che correrà in prossimità dello sperone in cui sorge l’antico borgo della Sassella, con il Santuario mariano diocesano circondato dai terrazzamenti e la palestra di roccia, compromettendo una delle aree di maggior pregio paesaggistico dell’arco alpino lombardo, questa amministrazione comunale si dovrà assumere la responsabilità del danno fatto, anche se purtroppo questo non servirà ad annullare lo sgradevole intervento realizzato”.
Le alternative
“Lo ribadiamo ancora: sono 4 anni che sosteniamo l’opportunità di una soluzione progettuale alternativa, per risolvere un problema oggettivo, vero, tangibile; c’è ancora l’occasione per fermarsi e ridiscutere la soluzione progettuale, per cercare una soluzione che contempli tutte le esigenze: del resto, questo è il compito della politica e della buona amministrazione – incalzano ancora i consiglieri del Pd -. A Sondrio invece, la giunta e la maggioranza consiliare non hanno mai avanzato alcuna proposta alternativa, se non chiedere di apportare qualche modifica non rilevante al progetto esistente, non hanno mai difeso il pregio e la qualità di quello scorcio così speciale di città, abbandonandola al destino di chi decide a Milano o a Roma sulle nostre teste. Altro che turismo, altro che autonomia! Le Olimpiadi devono essere un’occasione di crescita sostenibile del nostro territorio: obiettivo condivisibile che però non si persegue di certo con la realizzazione di infrastrutture magari anche funzionali, ma che non vanno certamente nella direzione della tutela e della valorizzazione di un territorio di montagna e della principale ricchezza di cui dispone, cioè del paesaggio, della natura e dell’ambiente. Come gruppo consigliare del Pd, continueremo questa battaglia con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, per garantire la realizzazione di un’infrastruttura necessaria, che si integri al meglio nel meraviglioso paesaggio della Sassella, patrimonio di tutti e che tutti hanno l’obbligo di tutelare e preservare”.