Non sono poche le sfide che attendono la città di Sondrio. A metterle in evidenza, alla luce dei recenti fatti, è Francesco Bettinelli, capogruppo della lista civica di minoranza “Sondrio Democratica”. “È notizia di questi giorni, ma non è certo una sorpresa, il deciso calo abitanti Sondrio. Il totale è sceso di oltre 400 unità in un solo anno e stimola una serie di riflessioni legate al presente e al futuro della città. Un calo così significativo deve preoccupare non poco per almeno tre motivi: le criticità intrinseche a livello di servizi che una diminuzione della popolazione comporta, il livello di attrattività della città stessa e la capacità abitativa a disposizione nel capoluogo”, riflette Bettinelli.
Il trend delle nascite in calo e l’invecchiamento della popolazione sono realtà ben note, non solo a Sondrio. “Ciò si va ogni anno a ripercuotere sulla possibilità di mantenere inalterato il numero delle classi nelle scuole cittadine, oltre che sull’aumento dei servizi per gli anziani”, osserva il consigliere. Inoltre, per Bettinelli la città fatica ancora a recuperare l’attrattività necessaria per richiamare famiglie e lavoratori, nonostante le potenzialità che la Valtellina è in grado di offrire in termini di qualità della vita. Il periodo post-pandemia avrebbe potuto rivelarsi un’opportunità, ma l’effetto non è stato quello sperato.
Per Bettinelli, a far pesare questa difficoltà sono anche le storiche criticità infrastrutturali, come i collegamenti stradali e ferroviari, la situazione della sanità locale e il declino della centralità degli istituti bancari (“In questo senso le prospettive sembrano poter peggiorare seguendo la vicenda BPER – Popolare di Sondrio”). Inoltre, lo smart working, sebbene un’opportunità per chi vuole lavorare lontano dai centri urbani, ha contribuito a ridurre la presenza di pendolari, un altro fattore che ha inciso sul calo della popolazione. “Meno abitanti significa anche impoverimento del tessuto commerciale, con serrande abbassate e spazi vuoti”, aggiunge, confermando che, nonostante gli sforzi, il turismo non basta a sostenere l’economia locale.
Rigenerazione urbana
Ma la questione più urgente che emerge dal calo della popolazione è legata al continuo consumo di suolo. In un periodo in cui gli appartamenti sfitti aumentano, la domanda si impone: “Per chi stiamo costruendo?”, come si è recentemente chiesto la guida alpina Jacopo Merizzi in un post su Facebook. La risposta, secondo Bettinelli, potrebbe essere quella di valutare seriamente un blocco della costruzione di nuovi spazi abitativi, spostando l’attenzione sulla rigenerazione urbana, “tema trattato intelligentemente nel recente seminario organizzato da SEV dal titolo “La collaborazione pubblico-privato per la riqualificazione urbana”, durante il quale è emerso ripetutamente come la rigenerazione sia profondamente connessa al tema del consumo di suolo, perché individuata anche dai legislatori come lo strumento più idoneo per costruire un modello di sviluppo territoriale sostenibile”.
“Uno sviluppo sostenibile che non può non passare dalle nuove generazione di giovani professionisti, architetti e ingegneri, capaci e preparati, chiamati ad aiutare le amministrazioni a cambiare il volto di alcuni luoghi della città, rigenerandola. Le nuove generazioni non vanno attese, sono già qui, a loro va chiesto aiuto e con lo spirito positivo richiamato proprio durante il seminario, anche in ottica di quella collaborazione pubblico-privato che, se alimentata da una volontà non solo economia, ma anche sociale, può davvero contribuire al rilancio di una realtà che ha estremo bisogno di invertire una tendenza pericolosa”, conclude Francesco Bettinelli.