Prosegue la campagna di prevenzione dell’Arma dei Carabinieri al fine di mettere in guardia i cittadini dal pressante fenomeno delle truffe in danno di anziani. Difendersi dalle truffe è possibile così come evidenziato dal numero in calo delle denunce presentate per lo specifico reato nel primo trimestre del 2025. A dimostrazione del funzionamento del sistema di prevenzione vi è quanto accaduto nei giorni scorsi a Tirano quando, un cittadino, dopo essere stato contattato da un sedicente maresciallo dei carabinieri che gli chiedeva di effettuare un bonifico bancario, si è avveduto della tentata truffa e ha subito contattato il comando stazione della cittadina abduana per segnalare il fatto, sventando la truffa.
Tante truffe diverse: cosa fare
Le truffe maggiormente diffuse sul territorio risultano avere spesso la medesima traccia: le persone anziane vengono contattate da sedicenti avvocati o carabinieri rappresentando eventi spiacevoli o drammatici (incidenti stradali, arresti etc.) e chiedendo una somma in denaro o in gioielli al fine di una efficace soluzione. A seguire un complice si reca presso l’abitazione della vittima e, con modi cortesi e distinti, ritira la somma precedentemente pattuita.
Il primo passo per contrastare questo fenomeno criminale è seguire i consigli che sono stati forniti nel corso dei numerosi incontri formativi organizzati dall’Arma dei carabinieri:
- mai consegnare soldi o beni materiali: in nessun caso un carabiniere o appartenente alle forze dell’ordine chiederà mai di consegnare denaro e men che meno gioielli per lo svolgimento del proprio servizio;
- diffidare delle apparenze: un sorriso, un abbraccio e un portamento distinto potrebbero essere un modo per avvicinare le vittime e ottenerne la fiducia;
- non aprire mai la porta agli sconosciuti: le truffe si concretizzano sempre tramite la consegna di denaro. Se non si è sicuri della persona che si ha davanti non aprire mai la porta di casa;
- limitare la confidenza al telefono o sui social network al fine di non fornire ai truffatori dati sensibili che gli stessi useranno per ottenere la fiducia della vittima;
- denunciare sempre anche i tentativi di truffa ricevuti;
- in caso di contatto telefonico da parte delle forze dell’ordine per presunte convocazioni in caserma, verificare ulteriormente la chiamata contattando direttamente il Comando interessato per conferma;
- il tesserino non basta: finti impiegati degli enti di gestione di luce/acqua/gas potrebbero averli falsificati. In caso di contatto per contratti particolarmente vantaggiosi, diffidare sempre e contattare le forze dell’ordine.
In ogni caso, in caso di dubbi, attaccare la telefonata e contattare immediatamente il numero di emergenza 112.