Continuano a far discutere la presenza delle slot-machine in vari locali e sale giochi della provincia e gli effetti negativi del gioco d’azzardo e della dipendenza da esso su molte persone.
Dopo la lettera di una famiglia valtellinese, che ha perso un proprio parente anche a causa della sua ludopatia, ora un’altra segnalazione pone l’attenzione su quello che sarebbe il mancato rispetto della normativa vigente da parte di varie sale giochi in provincia. In particolare, la segnalazione riguarda la mancata disponibilità dei moduli per l’autoesclusione dal gioco d’azzardo che, invece, per legge, dovrebbero essere presenti qualora ne venga fatta richiesta dai clienti.
“Scrivo con profonda amarezza e indignazione dopo aver vissuto in prima persona una situazione che testimonia, purtroppo, l’assoluta mancanza di attenzione da parte delle autorità nei confronti di una piaga sociale che continua a mietere vittime: la ludopatia. Nonostante il recente e tragico suicidio di un uomo affetto da ludopatia – un evento che ha scosso l’opinione pubblica – ad oggi non si registrano segnali concreti né azioni efficaci da parte delle istituzioni – questa la lettera arrivata alla nostra redazione -. Ho recentemente scoperto che un mio familiare stretto è caduto nel baratro della dipendenza da gioco d’azzardo. Disperati, ci siamo subito attivati per trovare una soluzione concreta, a partire dalla richiesta del modulo di autoesclusione dal gioco, previsto per legge. Questo modulo dovrebbe essere obbligatoriamente disponibile nelle sale giochi, proprio per permettere alle persone di tutelarsi e ricevere un primo segnale di aiuto”.
Nel concreto, però, secondo quanto vissuto da chi ha inviato la segnalazione, non sarebbe così: “Ci siamo recati in diverse sale giochi del nostro Comune: In tutte e tre le strutture, non solo non era disponibile il modulo, ma siamo stati respinti in modo sbrigativo e poco umano, come se il problema non li riguardasse- prosegue la missiva -. Abbiamo contattato la Guardia di Finanza, che ha preso atto della segnalazione ma ha ammesso di non poter intervenire. Abbiamo quindi contattato la Questura, che ci ha risposto che non è una loro competenza. Ci sentiamo abbandonati. Senza strumenti, senza supporto e, peggio ancora, senza che nessuno si assuma la responsabilità di far rispettare una legge pensata proprio per prevenire tragedie. Chiediamo che venga fatta luce su questa vergognosa inadempienza e che le autorità competenti si attivino immediatamente affinché tutte le sale giochi rispettino gli obblighi di legge e vengano messi in atto controlli e sanzioni. La lotta alla ludopatia non può restare solo uno slogan. Abbiamo bisogno di azioni, non di parole”.