Si infiamma ancora una volta il botta e risposta indiretto tra l’assessore regionale ai trasporti Franco Lucente e i rappresentanti del comitato Treni in orario Valtellina e Valchiavenna: i motivi del contendere riguardano i dati sulla puntualità della linea Tirano-Milano e anche la questione relativa ai bonus e agli indennizzi agli utenti.
Niente indennizzi
“Lucente riporta come prova del fatto che il servizio funziona il fatto che “Non ci sono bonus da riconoscere agli utenti per quanto riguarda il trasporto su Trenord” – hanno evidenziato i componenti del comitato -. In sostanza gli indennizzi scattano solo quando almeno il 10% dei treni arriva con un ritardo superiore ai 15 minuti. In effetti il miglioramento c’è stato rispetto alla situazione disastrosa di settembre e di ottobre e sarebbe ben strano se le cose fossero rimaste come prima a distanza di quasi sei mesi dopo i tanti sacrifici sopportati da pendolari e utenti, le molte proteste e i tanti interventi effettuati per riportare il servizio ad un livello di decenza. L’assessore dimentica, però, di dire che il limite dal quale far partire il ritardo è stato spostato dai 5 minuti di prima ai 15 di oggi. In pratica sono state cambiate le regole del gioco a favore di Trenord e a discapito degli utenti, che oltre al danno dei disservizi vengono ripagati con la beffa di rimborsi più difficili da ottenere”.
La puntualità
Dunque, sempre secondo i rappresentanti del comitato il fatto che non siano stati riconosciuti indennizzi non testimonia un vero e significativo aumento della puntualità dei treni: “Facendo ancora riferimento ai dati Lucente parla di un netto miglioramento del parametro puntualità cresciuta di ben 10 punti dal 74,5% del settembre 2024 all’84,2% del febbraio 2025. Ricordiamo all’assessore che il dato è appena al di sopra del 83,3% registrato nel 2023 e che è un risultato che pone il trasporto ferroviario in Lombardia ben al di sotto della media nazionale dei treni regionali che nel 2023 raggiungeva una percentuale di puntualità del 95,2 – puntualizza proprio il comitato -. Le domande alle quali l’assessore e Regione Lombardia dovrebbero rispondere sono due: la prima: perché con tutti gli investimenti che sono stati fatti in questi ultimi anni nell’ammodernamento del materiale rotabile e delle infrastrutture ferroviarie il miglioramento registrato è così limitato? La seconda: quali sono i motivi del differenziale di puntualità tra la Lombardia e le altre regioni? Molta enfasi è stata posta dall’assessore sull’attenzione dedicata da Trenord alla “costante attività manutentiva alla quale Trenord dedica quotidianamente 800 persone in ben sei impianti”. Su questo aspetto ricordiamo le osservazioni critiche sollevate dai consiglieri regionali del PD che non possono essere liquidate sbrigativamente come fa Lucente a conclusione del suo intervento: “Tutte le altre ricostruzioni sono mere fantasie e non fanno altro che alimentare polemiche sterili e francamente inutili”. Come abbiamo già osservato in un’altra occasione, non è con l’arroganza che si risponde a chi si interroga sull’operato dell’assessore, tanto più se questo modo di intendere il rapporto con le forze sociali e i partiti politici avviene lo stesso giorno che la stampa ha chiamato il “mercoledì nero” del trasporto in Lombardia con decine di treni cancellati e pesanti ritardi. Per quanto riguarda la nostra provincia Lucente dovrebbe rispondere a quel pendolare che ci ha segnalato nella settimana lavorativa dal 22 al 27 marzo ben due cancellazioni di treni sulla linea Tirano-Sondrio che l’avrebbero dovuta portare a casa. Tutte fantasie? In conclusione l’assessore Lucente dovrebbe avere più rispetto per pendolari e utenti e ammettere almeno una volta che qualcosa non ha funzionato nel modo con cui la destra ha gestito il traporto ferroviario in questa regione”.