Sulla “qualità” dell’arbitraggio di Nuova Sondrio-Pro Palazzolo, era già stato chiaro mister Marco Amelia subito dopo il triplice fischio finale, ma ora anche il presidente Michele Rigamonti e il direttore sportivo Christian Salvadori rincarano la dose rivolgendo le loro rimostranze non solo nei confronti del direttore di gara, ma anche dell’intero sistema.
Defraudati
Un arbitraggio – ha infatti sottolineato il presidente biancazzurro Michele Rigamonti – che fa pensare e rovina il calcio. Con tutti i sacrifici che facciamo tutti, compresi i ragazzi, non è possibile che partite in cui probabilmente anche un pareggio ci sarebbe stato stretto vengano condizionate e finiscano così. Capisco che fare l’arbitro è difficile, ma domenica io ho visto malizia ed è una vergogna soprattutto per i ragazzi che hanno dato l’anima. È doloroso dirlo, ma situazioni come quelle di domenica, fanno riflettere. È inammissibile dopo tutti i sacrifici che facciamo, vedersi defraudati in maniera così evidente. Chi deve vigilare spero abbia l’onestà intellettuale di prendere i dovuti provvedimenti. Perché io lo dico, faccio tutto quello che faccio da quattro anni, con grande passione e trasporto, ma se poi questo sistema è malato, e i presidenti si stufano e mollano, i danni sono enormi ed incalcolabili per intere comunità. Siamo un capoluogo di provincia e meritiamo rispetto”.
Situazione inaccettabile
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il direttore sportivo della Nuova Sondrio Christian Salvadori: “Queste giornate non conciliano certo con quello che dovrebbe rappresentare il mondo dello sport. Smaltita la rabbia, resta un senso d’impotenza verso quello che è accaduto. Oltre alle immagini eloquenti e l’uniformità di pensiero della totalità dei presenti, viene da porsi qualche domanda: i latini avrebbero detto cui prodest? Non è tollerabile quello che è accaduto, ma è ancor più grave l’atteggiamento e la strafottenza avuta nei confronti di chi chiede solo una spiegazione – ha sottolineato Salvadori -. Questo è inaccettabile e intollerabile. Qualcuno deve vigilare, perchè qui non ne vanno solo di mezzo i sacrifici e la lealtà sportiva, ma la credibilità di un intero sistema. Non si può continuare di questo passo, perché i presidenti e i tifosi poi si stancano ed anche in un posto civile come Sondrio, poi la gente si disinnamora e molla tutto. E questa sarebbe la più grande sconfitta per tutti. Sulla partita, faccio i complimenti ai ragazzi e al mister con il suo staff, che l’avevano preparata ottimamente e avrebbero legittimamente meritato di festeggiare i tre punti al cospetto di una grande squadra che spende dieci volte più di noi”.