Una ripartizione più equa dei trasferimenti economici per l’autonomia scolastica e l’offerta formativa agli istituti comprensivi: è quello che chiedono i gruppi di minoranza del consiglio comunale di Sondro che, in tal senso, presenteranno una mozione che sarà discussa nel corso della seduta del prossimo 28 aprile a Palazzo Pretorio.
Il documento
Nel corso di questo 2025 verrà redatto il piano triennale degli interventi del Comune per il diritto allo studio e le minoranze chiedono al sindaco e alla giunta di far fronte alla situazione disomogenea relativa alla distribuzione degli alunni e disabili negli istituti comprensivi cittadini. Attualmente, infatti all’Istituto Comprensivo Sondrio Centro gli alunni stranieri sono il 24,92%, quelli disabili il 3,99% b. All’ Istituto Comprensivo Paesi Orobici gli alunni stranieri sono il 36,61%, quelli disabili l’8,71%; infine, all’Istituto Comprensivo Paesi Retici gli alunni stranieri sono il 15,34% e quelli disabili il 4,99%.
Attualmente il riparto delle risorse del contributo per l’autonomia scolastica e per l’offerta formativa avviene assegnando una risorsa proporzionale al numero degli studenti iscritti in misura pari a 21 euro per alunno per quanto concerne il Contributo per l’autonomia, per un totale di 38.892 euro e 27,50 euro per alunno per quanto concerne il Contributo per l’offerta formativa, per un totale di 50.0930 euro. La gestione di alunni con disabilità ed alunni stranieri rappresenta un fattore di complessità per le istituzioni scolastiche che necessita, per essere affrontato, di risorse aggiuntive. Anche il Comune, nella sua autonomia, può partecipare a garantire una ripartizione equa delle risorse tra gli Istituti.
Le richieste
Ecco, dunque, che i gruppi di minoranza chiedono al sindaco Marco Scaramellini e alla sua giunta di prevedere nel prossimo Piano triennale degli interventi comunali per il diritto allo studio dei criteri di riparto delle risorse del contributo per l’autonomia e per l’offerta formativa che tengano conto della disomogeneità della composizione della popolazione scolastica; di valutare la possibilità di incrementare, rispetto al piano triennale 2022-2025, le risorse economiche stanziate al fine di adeguarle all’aumento dell’inflazione; di convocare, entro tempi congrui, la 4ª Commissione Consiliare Permanente per discutere proposte finalizzate a un’assegnazione equa e sostenibile dei contributi sopra menzionati.
“In vista del rinnovo del piano triennale per il diritto allo studio, previsto per questa estate, si presenta un’occasione fondamentale per ripensare il riparto delle risorse economiche tra gli istituti comprensivi della nostra città – ha spiegato Alberto Maspero di Sinistra per Sondrio -. Attualmente, la distribuzione degli alunni stranieri e degli alunni con disabilità risulta fortemente disomogenea: all’Istituto Comprensivo Paesi Orobici, ad esempio, si concentra la maggior parte degli studenti provenienti da contesti migratori e con bisogni educativi speciali. Questi dati mettono in luce come le reali esigenze di sostegno e integrazione non vengano considerate nel sistema attuale, che prevede un’erogazione dal Comune agli Istituti uniforme, pari a 48,50 euro per alunno. Per molti bambini le attività finanziate rappresentano occasioni fondamentali di apprendimento e crescita personale, spesso andando a integrare o persino sostituire quelle esperienze extrascolastiche che molte famiglie non possono permettersi. Per i bambini con disabilità, tali attività costituiscono occasioni di inclusione e socializzazione. Negli ultimi anni, l’aumento dell’inflazione ha reso più difficile finanziare attività e progetti. È quindi necessario che le risorse vengano adeguate al contesto attuale, tenendo conto dell’aumento dei costi e delle nuove esigenze educative. Il nostro obiettivo è dunque quello di rivedere i criteri di riparto delle risorse, assicurando una distribuzione più equa, che tenga conto della composizione eterogenea della popolazione scolastica, senza che le differenze tra le scuole diventino causa di ulteriori disuguaglianze”.
“La situazione delle scuole pubbliche negli anni ha visto un assottigliamento graduale delle risorse ordinarie. Da un lato alcuni progetti finanziati dall’Europa o dal PNRR hanno permesso di portare avanti delle progettazioni estemporanee, dall’altra i continui tagli del governo e della regione mettono in grave difficoltà la didattica ordinaria, specialmente in un mondo che presenta un aumento continuo di problematiche e fragilità dei ragazzi – ha fatto eco Michele Bernardi, consigliere del Pd -. In questa situazione i contributi che i Comuni versano sono linfa vitale, essenziale per la sopravvivenza delle scuole. La discutibile scelta del Comune di Sondrio di rimodulare il Piano del Diritto allo studio ogni 3 anni non è d’aiuto in questo, ma quest’anno abbiamo l’opportunità di adeguare questi aiuti. Una rimodulazione giusta però non può prescindere dal riconoscere la diversità dei bisogni educativi dei bambini e le necessità delle scuole che più si fanno carico di questi bisogni ed è questo che chiediamo in questa mozione. Mi aspetto che un’amministrazione che ha fortemente voluto un garante per i diritti dei disabili dimostri sensibilità in questo senso approvando questa mozione e presentandosi nella commissione preposta con un atteggiamento disponibile e costruttivo. Il gruppo consiliare del PD, di concerto con tutta la minoranza, sostiene con forza questa mozione”.
“Come già abbiamo avuto occasione di sostenere, distribuire il contributo agli istituti scolastici, in modo uniforme in base al numero degli studenti anziché in base alle problematiche e specificità dei singoli istituti – ha puntualizzato anche Giocondo Cerri di Futuro Insieme -, significa favorire gli istituti con meno problematiche e i relativi studenti, rispetto ali studenti degli istituti dove vi è maggiore concentrazione di stranieri e problematiche di disagio. Fare finta di non vedere i problemi, significa creare condizioni di discrimine anziché provare a risolverli già dalla scuola”.
“Già durante la discussione del Piano di diritto allo studio dell’anno passato avevamo segnalato come l’importo dei contributi alle scuole fosse immutato dal 2018 e questa continuità andasse interrotta aumentando questi importi – ha concluso Francesco Bettinelli, consigliere di Sondrio Democratica -. Grazie ai dati ISTAT è facile fare un confronto di quanto sia cambiato il valore di questi contributi. Per comprare gli stessi beni e servizi acquistabili nel 2018 (anno del primo Piano Diritto allo studio di questa maggioranza) con 48,5 euro, frutto della somma tra i 21 euro per l’autonomia scolastica e ei 27,5 euro per l’offerta formativa, oggi ne servono 57,5 euro. Le scuole si sono quindi impoverite nel corso di questi anni e hanno fatto più fatica sia con le manutenzioni ordinarie che con gli acquisti, ma anche con la possibilità di arricchire l’offerta didattica extra curricolare, con la sola possibilità di ridurla o chiedere un contributo maggiore alle famiglie. Questi 10 euro di differenza, calati sulla realtà scolastica cittadina si traducono in circa 18 mila euro annui, un importo che secondo noi è assorbibile dal bilancio della città di Sondrio. È un investimento da fare sulle scuole, sugli studenti e sulle famiglie”.